giovedì 2 ottobre 2014

Beniamino Gigli e la voce che "cammina"


"La voce di Gigli fu eccezionalmente portante, benché il suo volume non fosse grande" (.....)
In queste occasioni anche gli ascoltatori seduti agli estremi angoli della sala potevano sentire il suo canto senza difficoltà"...


Cari amici, questa bella frase lascia intendere quale sia il reale problema che affligge il Canto dei nostri giorni: si tende sempre più a scambiare la cosiddetta "voce che viaggia" o "voce che cammina" o per dirla nel vecchio gergo "voce in punta" con la spinta di forza. Mettetevelo in mente: una voce larga e grossa priva di armonici  (che non risuona nei punti giusti) avrà sempre un timbro aggressivo, tenderà a storpiare la Musica e prima o poi arrecherà danno all'urlatore di turno. Viceversa, anche una voce "piccola" ma "ben messa" (cito le parole dei miei Maestri), viaggerà molto bene a bucherà fino ad arrivare nell'ultimo nascosto angolino recondito dei Teatri. 




(Ringraziamo il sito http://www.beniaminogigli.it/la-voce-di-gigli.html). Quindi carissimi Studenti di Canto, non cedete alle  facili tentazioni di fare una voce grossa e robusta; cercate invece di proiettare i suoni in modo che possano essere prodotti SENZA SFORZO e con la massima morbidezza.

Un saluto cordiale a tutti! 




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